Virginio Bianchi secondo GIOVANNI NICOSIA
Presentazione scritta nel 1962 da Giovanni Nicosia, direttore del “Centro delle Arti” a Grosseto, in occasione della mostra di Virginio Bianchi.
Pittura di un solitario è questa di Virginio Bianchi.
Il suo giro d’orizzonte spazia lungo le plaghe della Lucchesia (Virginio Bianchi vive a Massarosa) e potrebbe così apparire circoscritto a emozioni paesaggistiche di determinati luoghi.
Ma Virginio Bianchi è anche un poeta e ciò che sente sa trasformarlo in accenti di universale linguaggio; per cui queste dolci colline, questi verdi pascoli, questi cieli limpidi o corruschi, queste acque stagnanti o lievemente increspate dalle brezze, vanno al di là di ogni localizzazione di spazio e di luogo e si idealizzano in un immemore tempo nel quale gli uomini si potranno sempre incontrare in comunione di sentimenti.
Virginio Bianchi realizza il suo mondo interiore in espressioni di un post-impressionismo aereo e luminoso, dalle pennellate secche e precise, sebbene libere e istintive.
Caratteristica del suo stile è la leggerezza con la quale sa raccogliere momenti emozionali di un ambiente , di un’atmosfera.
Ma questo affidarsi all’emozione di un lasso di tempo relativamente breve, se da un lato dà a Bianchi la possibilità di creare con spontaneità e freschezza, dall’altro può costituire il pericolo di una costruzione labile e priva di appoggio e sulla quale è impossibile tornare sopra.
Bianchi ne è consapevole; e, a parte il fatto che confessa di distruggere molto di ciò che dipinge, sa dove e come puntare i pilastri della sua arte, a ciò sospinto dallo studio severo e dalla lunga esperienza: il taglio delle inquadrature che lasciano sempre immaginare una realtà che non finisce nella focalizzazione momentanea, la sintesi dei tratti essenziali, un cromatismo che si giustifica in un’astrazione di lirico contenuto, l’eliminazione della ricerca degli effetti cui la tecnica impressionistica tende spesso fatalmente.
Le opere migliori sono senza dubbio quelle in cui Virginio Bianchi tratta gli acquitrini, i ruscelli, i laghi. È un pittore che ha una particolare predilezione per le acque.
Notevole per vibratile profondità “Mattino d’agosto”, per impostazione tonale “Peschi in fiore”.
Luminoso e costruito con maestria “Pollo spennato”, pregevole per tattile plasticità “Sera sullo stagno”.
Giovanni Nicosia